La competizione leale secondo me
- Laura Barnaba
- 2 dic 2019
- Tempo di lettura: 2 min

Immagino una competizione elettorale leale, in cui candidate e candidate si confrontano sui programmi, sugli obiettivi, sui risultati raggiunti fin a quel momento e dimostrano qualità morali e ideali, altruismo e senso di comunità, si distinguono per i modi rispettosi ed educati.
In cui si possa criticare e rispondere alle obiezioni con modi cortesi, ragionare. In cui siano bandite la derisione e l'inganno, in cui ci sia sempre libertà di parola e di pensiero, in cui a tutte e tutti siano date pari possibilità.
Vi prego, se volete competere con me, fate la pulci al mio programma, ai lavori che ho svolto e ai risultati che ho ottenuto lavorando per l’Ordine Lazio, per il CNOP o altrove.
Fatemi notare i miei errori, vi ringrazierò e cercherò di migliorarmi. Mettete in mostra le vostre qualità. Ma non atteggiatevi a vittime, a esserini fragili, soprattutto quando apparite in pubblico in forma smagliante, semplicemente siete poco credibili.
Non cercate di manipolarmi, non paventate denunce tentando di intimorirmi, fosse solo per l’onere economico. Prendetevi la responsabilità in pubblico di quello che dite e scrivete, delle decisioni che avete assunto in passato. Se avete commesso errori, una via d’uscita, la più elegante che io conosca, è ammetterlo e scusarsi. Chi di noi non fa errori? La cartina di tornasole è come si reagisce ai propri errori.
E poi mi raccomando: le colleghe e i colleghi che votano non sono merce da accaparrare. Sono persone pensanti da rispettare e di cui favorire l’autodeterminazione (sì, come con i clienti ci chiede di fare il Codice deontologico). Illustriamo chi siamo e qual è il nostro programma e poi invitiamoli a scoprire le altre liste, le altre candidate e gli altri candidati. Non accompagniamoli al seggio cercando di evitare che incrocino lo sguardo di altre candidate o candidati e che si informino.
La competizione elettorale in cui che voglio vivere è anche così.
Comments