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L’ANAC richiama l’Ordine Psicologi Lazio sul Tesoriere RPCT (prima Federico Conte, poi David Pelusi)



In questo articolo parlo dell’intervento dell’ANAC sull’incarico di Responsabile anticorruzione e trasparenza in capo all’epoca Tesoriere Federico Conte, in contrasto con le indicazioni dell’ANAC stessa. Racconto che nonostante una lettera dell’ANAC, il Consiglio dell’Ordine Psicologi del Lazio ha persistito nel conferire lo stesso incarico al nuovo Tesoriere. Solo dopo un’audizione all’ANAC, l’Ordine ha preferito ripiegare parzialmente sulla consigliera Vero Cuzzocrea. Spiego perché secondo con me con la nuova nomina non tutto sembra risolto.




Stiamo entrando in una nuova fase, più rilassata, della gestione dell’emergenza Covid e possiamo tornare a occuparci di alcune questioni importanti lasciate da parte per un po’.


Eravamo in campagna elettorale quando richiamai l’attenzione sul fatto che Federico Conte, in seguito alla delibera n.220/2019, aveva sia l’incarico di Responsabile anticorruzione e trasparenza (RPTC) sia di Tesoriere, nonostante per le linee guida dell’ANAC sugli Ordini professionali tali ruoli siano incompatibili. Dopo uno scambio di corrispondenza ANAC-Ordine e un ulteriore passo falso dell’Ordine Psicologi Lazio con la nomina a RPCT del neo Tesoriere David Pelusi (perseverare è diabolico), nell’adunanza del 26 febbraio 2020 il Consiglio dell’ANAC ha deliberato di ribadire all’Ordine Psicologi del Lazio che il Tesoriere non può fare da Responsabile anticorruzione e trasparenza.


Tutto è iniziato nell’aprile 2019 quando il precedente Consiglio, con Presidente Nicola Piccinini e Tesoriere Federico Conte, ha dato l’ok (tecnicamente il “nulla osta”) alla mobilità del Direttore amministrativo C.Z., l’unico dirigente in servizio.


(A proposito: in tempi recenti l’Ordine si è “accorto” di aver bisogno di un Direttore amministrativo, ha affidato un incarico temporaneo e deliberato l’indizione di un nuovo concorso, ma di questa vicenda parlerò un’altra volta. Per ora vi dico solo che non mi sembra un esempio di buona amministrazione).



Il Direttore amministrativo C.Z. aveva in precedenza ricevuto anche l’incarico di “Responsabile della prevenzione e repressione della corruzione” e “Responsabile della trasparenza amministrativa”. Il Consiglio dell’Ordine deliberò di affidare tali incarichi al Tesoriere Federico Conte, argomentando che secondo il proprio Regolamento il Tesoriere sostituisce il Direttore amministrativo in caso di vacanza o impedimento. L’argomentazione non mi sembra convincente per vari motivi (gli incarichi non sono connaturati al ruolo di direttore amministrativo; le delibere di conferimento indicavano la persona con nome e cognome, non con il ruolo; altre…), ma soprattutto la nomina di Federico Conte contrastava con le indicazioni dell’ANAC!


Nel 2016 l’ANAC era stata lapidaria: il consigliere Tesoriere non può essere allo stesso tempo anche Responsabile prevenzione corruzione e trasparenza (RPCT). Gli Ordini devono affidare l’incarico a un dirigente, oppure a un altro dipendente, e solo in casi residuali (in Ordini che hanno poche unità di personale e non hanno personale adatto) un Consigliere, ma mai un Consigliere con incarichi gestionali come il Presidente, il Segretario o il Tesoriere.


Ovviamente la logica è quella di evitare che il "controllato" sia allo stesso tempo il "controllore", evitare il conflitto di interessi e soprattutto creare tutte le condizioni affinché il “controllore”, cioè il Responsabile anticorruzione e trasparenza, svolga effettivamente e al meglio i propri compiti.


Che io sappia né Federico Conte, né altri della maggioranza Altrapsicologia hanno mai offerto un chiarimento pubblico. Federico Conte, invece, a una mia richiesta di chiarimenti a mezzo posta elettronica, mi ha fatto sapere (la famosa pec in cui descriveva presunti sintomi che aveva sviluppato a causa mia, e già perché chiedere spiegazioni a chi ha un ruolo elettivo e si candida per diventare addirittura Presidente significa fare stalking!!) che ero io a non capire la distinzione tra ruoli, perché lui svolgeva l’incarico di RPCT in sostituzione del Direttore amministrativo e non in quanto Tesoriere.


Troverei l’affermazione comica, se non fosse stata fatta sul serio da chi occupava il ruolo di RPCT, era candidato e pochi giorni dopo è diventato il Presidente del mio Ordine, l’Ordine che ha più iscritti di tutti gli Ordini territoriali e gestisce cifre ingenti.


Se due ruoli sono incompatibili vuol dire che non li può svolgere la stessa persona fisica, si tratta di conflitto di interessi, un tema che un Responsabile anticorruzione dovrebbe ben conoscere.


Seguendo la logica del nostro Tesoriere dell’epoca (e oggi Presidente), se il sig. Rossi è impiegato dell’Agenzia dell’Entrate potrebbe fare i controlli sulla sua personale dichiarazione dei redditi o sul negozio di sua moglie, perché in queste attività è nel suo ruolo di funzionario dell’Agenzia dell’Entrate e non nel ruolo di cittadino o nel ruolo di marito!


Da psicologi magari state pensando che i due ruoli di Tesoriere e RPCT potrebbero esser svolti in modo imparziale in caso di personalità multipla. Ma niente da fare, la legge non prevede eccezioni nemmeno per gravi disturbi dissociativi! Scherzi a parte, torniamo ai fatti.


Dai verbali delle riunioni del nuovo Consiglio dell’Ordine Psicologi del Lazio, apprendiamo che l’ANAC ha scritto “sollevando eccezioni” (un termine in burocratese per dire che ha fatto contestazioni) sull’incarico di RPCT affidato al Tesoriere. L’Ordine ha quindi replicato all’ANAC spiegando le proprie ragioni (cioè che il Tesoriere era nel ruolo di “direttore amministrativo facente funzioni”) e nella nuova composizione del 2020 ha nuovamente affidato l’incarico di responsabile anticorruzione e responsabile trasparenza al neo Tesoriere David Pelusi.


Il conferimento è avvenuto con la delibera n.5 del 9 gennaio 2020 e aveva effetto retroattivo. Testuale: “Le attribuzioni suddette decorrono dalla data del 07/01/2020, data di assunzione della carica di Consigliere Tesoriere da parte del Consigliere David Pelusi”.


Ho qualche difficoltà a comprendere come si possa svolgere un incarico con effetto retroattivo, ancorché di soli due giorni: o si è svolto l’incarico, o non lo si è svolto. Ma non è l’unica stranezza che rilevo.


L’altra stranezza che trovo nella delibera è nelle premesse, dove si dice che ci sono stati dei colloqui telefonici con la dirigente dell’ANAC dott.ssa T. (nella delibera si legge il cognome, che per rispetto e discrezione non riporto) e che ella avrebbe dato parere favorevole alla nomina del Direttore facente funzione a Responsabile per la prevenzione e repressione della corruzione. Non mi risulta che una delibera di un ente pubblico, come è l’Ordine Psicologi, si possa adeguatamente motivare con “perché lo ha detto il/la dirigente Tal de’ tali”. Non ho mai visto una roba del genere. Bene fa un Ordine ad affidarsi alle indicazioni della dirigente ANAC, ma si devono riportare la regolamentazione e/o le motivazioni citate dal/dalla dirigente a sostegno dei suoi (presunti) suggerimenti.


Ad ogni modo deve esserci stato un equivoco nei riferiti colloqui telefonici, stando al proseguimento della vicenda. Forse non era stato chiarito che il Direttore facente funzioni era il Tesoriere?


Nel verbale della riunione del Consiglio del 27 gennaio 2020, leggiamo infatti che il Presidente Federico Conte, il dott. David Pelusi (indicato come “direttore facente funzione” e non come Tesoriere, un piccolo dettaglio?!) e un’impiegata, si sono recati in audizione dalla dottoressa T. dell’ANAC il 15 gennaio 2020. Ebbene la dottoressa T., in quell’occasione (diversamente da quanto fatto per telefono, forse si era chiarito che il direttore facente funzioni era il Tesoriere?) avrebbe suggerito di assegnare l’incarico di RPCT “ad un Consigliere privo di deleghe gestionali” nell’attesa che della pronuncia ufficiale dell’ANAC sulla questione, che sarebbe arrivata.


In questo caso il suggerimento della dott.ssa T. –per come riportato – coincide con quanto scritto nero su bianco nella Delibera ANAC n. 831 del 3 agosto 2016. Ma non sarebbe stato il caso di riportare i corretti riferimenti?!


Ecco quindi che l’Ordine Psicologi del Lazio investe la consigliera Vera Cuzzocrea con delibera n.29 del 27 gennaio 2020. Tutto finalmente risolto, ora l’Ordine Psicologi del Lazio è in regola con la normativa anticorruzione?


Temo di no. Ho ancora dei dubbi. La delibera n.29 nomina la dottoressa Cuzzocrea “responsabile per la prevenzione e la repressione della corruzione”. Per quello che ho letto, l’incarico di “responsabile della trasparenza amministrativa” resta in capo al Tesoriere Pelusi in base alla precedente delibera n.5/2020.


Fate attenzione. Per dirla in termini semplici e in estrema sintesi, gli incarichi di “responsabile per la prevenzione e la repressione della CORRUZIONE” e “responsabile della TRASPARENZA amministrativa” nascono in normative separate, per poi confluire nell’unico incarico di “Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza” ( da cui l' acronimo RPCT), oggi quasi sempre la normalità. L’ANAC ammette la possibilità che i due incarichi siano ancora rivestiti da persone diverse, in presenza di solide e specifiche argomentazioni nella delibera di conferimento (per approfondire: PNA, delibera ANAC n.1064 del 13 novembre 2019), ma di queste motivazioni non c’è traccia nella delibera dell’Ordine.


Perché Vera Cuzzocrea non è stata nominata direttamente RCPT o anche “responsabile della trasparenza amministrativa” oltre che “responsabile della prevenzione e repressione della corruzione ? (Possibile che si siano sbagliati?!)


L’ulteriore elemento, come detto all’inizio, è che l’ANAC, nell’adunanza del 26 febbraio 2020, ha deliberato di scrivere all’Ordine Psicologi del Lazio per RIBADIRE che il RPCT NON PUO' ESSERE IL TESORIERE. Esattamente quello che sostengo da mesi. Avevo ragione io, mentre qualcun altro aveva torto... ma il fatto non mi consola.


Avrò modo di tornare su questa questione, che ritengo importante per noi iscritti del Lazio e, ahimè, per tutta la categoria, in termini di danno di immagine: la gestione Altrapsicologia ha procurato all’Ordine Psicologi del Lazio un richiamo dell’ANAC, la nostra Autorità nazionale anticorruzione. E ricordiamoci che non è una mera questione di rispetto formale della normativa anticorruzione, significa soprattutto che il nostro RPCT non era nelle condizioni di svolgere i suoi compiti.



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