L’Ordine Lazio su giornali e TV: promozione o concorrenza agli iscritti?
- Laura Barnaba
- 3 dic 2019
- Tempo di lettura: 2 min

Leggo dal programma AP Lazio sezione Comunicazione mass-media
“In questi anni siamo riusciti a essere presenti con nostri interventi su tv pubblica e sulle principali emittenti private, su radio e giornali regionali e nazionali...” Più avanti: “Dobbiamo da una parte creare ulteriori situazioni di networking con giornalisti e redazioni, dall’altra ampliare il team di esperti, coprendo più contesti di competenza e fornendo formazione specifica per rendere al meglio su vari canali radio, tv, editoria cartacea”
Seguendo il link presente dopo questo periodo, trovo alcuni esempi pubblicati sul sito del nostro Ordine. Si tratta per lo più interviste o articoli di psicologhe o psicologi su vari temi, sempre accompagnate dal logo dell’Ordine.
Queste le domande che pongo:
-queste interviste o pubblicazioni in che misura promuovono l’Ordine e la comunità professionale e in che misura i singoli professionisti protagonisti?
- In che misura competono con professionisti che non hanno contatti con l'Ordine?
-In termini di qualità, che immagine danno dell'Ordine e della comunità professionale?
E’ ovvio che una/o psicologa/o intervistati o autori in rappresentanza dell’Ordine ne hanno un ritorno a livello di immagine personale. Ad esempio un possibile cliente potrebbe decidere di rivolgersi a una certa psicologa perché ha letto la sua intervista su un determinato tema. Ugualmente potrebbe fare un collega che cerca un corso di formazione, perché la ritrova nel corpo docente. Nella scelta un fattore è la gradevolezza della psicologa, ma certo aiuta il “bollino” dell’Ordine e il semplice fatto di essere conosciuta, “nota” sui media.
E le testate/ i media che si rivolgono all’Ordine (o quelle contattate dall’Ordine) non avrebbero cercato uno psicologo o una psicologa sul libero mercato, presso associazioni, società scientifiche, università? Ho passato i 50 anni e le interviste o le rubriche di psicologhe e psicologi sulle riviste femminili ci sono sempre state.
E allora questa psicologia che l'Ordine ha portato sui media, chi aiuta e come?
Come e con quali criteri sono stati scelti finora le psicologhe e gli psicologi?
Come e con quali criteri, Altrapsicologia intende ampliare il “team di esperti” di cui parla nel programma?
Ancora: se un professionista è intervistato parla a titolo personale, risponde in prima persona della correttezza e appropriatezza dei contenuti, può rappresentare un punto di vista che è proprio di una certa corrente di pensiero. Ma se parla come esperto dell’Ordine?
Nel programma nazionale AP, rispetto al governo degli Ordini si legge:
“…estirpando, laddove presente, ogni logica clientelare, parziale e non egualitaria” (pag.51)
Nel programma nazionale AP, rispetto al governo del CNOP si legge:
“…forte azione all’interno del CNOP sia in termini di governance trasparente, imparziale, libera da interessi di parte e spartizioni personalistiche di incarichi…”
Non ho la risposta alla domanda del titolo, tuttavia mi piacerebbe che si aprisse un un dibattito nella comunità professionale per ragionarci insieme.
P.s. su temi affini e collegati, invito a leggere il mio articolo Parole e numeri: commenti al programma AltraPsicologia Lazio e l’argomento “gestione conflitti di interesse” nel mio programma, scaricando il file dalla homepage.
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